Il Serengeti National Park, è una delle migliori destinazioni se vuoi avventurarti in un safari in Africa. Il nome Serengeti deriva dalla parola Maasai “siringet”, che significa “luogo in cui la terra scorre all’infinito”.
Il parco nazionale del Serengeti si trova in Tanzania, nel Nord del paese, e comprende vaste pianure erbose e foreste fluviali, ricoprendo circa 14.700 chilometri quadrati di territorio. Il parco confina con il Kenya e insieme alla Riserva Nazionale del Masai Mara fa da sfondo alla Grande Migrazione, uno degli eventi naturali più impressionanti del mondo.
Il parco del Serengeti si può suddividere in tre regioni geografiche ben distinte. La più grande è l’area che comprende la vasta pianura che si trova nel sud del parco. La morfologia e la vegetazione tipiche della pianura rendono questo territorio ideale per gnu e altre antilopi che si riuniscono qui da dicembre a maggio in attesa di migrare verso nord.
Durante la migrazione, gli gnu attraversano la seconda regione del Serengeti, il corridoio Occidentale, un’area ricca di foreste bagnate dal fiume Grumeti.
Infine c’è l’area situata nel nord del parco, un territorio caratterizzato da ampie foreste aperte, posto ideale per avvistare elefanti e giraffe e per osservare lo spettacolo della traversata del fiume Mara degli gnu.
L’ecosistema del Grande Serengeti
Il Parco Nazionale del Serengeti copre circa 15.000 km² di prati prevalentemente pianeggianti o leggermente ondulati, intervallati da occasionali kopjes.
Ma questo è solo il centro di un intero ecosistema che copre più del doppio di quella zona e comprende la Grumeti Reserve, la Ikorongo Game Reserve, la Loliondo Controlled Area, la Maswa Game Reserve, parte della Ngorongoro Conservation Area e anche la Maasai Mara Game Reserve del Kenya.
Pianure meridionali
Al sud del Parco Nazionale del Serengeti il territorio è formato da vaste pianure di erba corta che arrivano fino al nord dell’area di conservazione di Ngorongoro, toccando anche il sud-ovest di Loliondo e la Riserva di caccia di Maswa. L’area è piatta e aperta ed ospita il pascolo degli gnu da fine novembre ad aprile, ma per il resto dell’anno è abbastanza vuoto di animali.
L’area di Seronera
L’area di Seronera occupa il cuore del parco nazionale. E’ una zona incantevole, con pianure aperte, kopjes occasionali e qualche lieve collina.
Qui l’osservazione del wildlife del Serengeti è fenomenale, con un’alta presenza di leopardi, ghepardi e leoni.
Da Seronera la migrazione passa in aprile / maggio, ma essendo vicina sia alla pianura meridionale che al corridoio occidentale, da novembre a giugno può essere usata come base per vedere la grande migrazione.
Corridoio occidentale
Ad ovest, quasi fino al lago Vittoria, il Serengeti si restringe nel corridoio occidentale. La caratteristica principale di quest’area sono il fiume Grumeti e il fiume Mbalageti, che sostengono una vegetazione più rigogliosa, le foreste sempreverdi lungo le rive dei fiumi.
Quest’area offre una popolazione di fauna selvatica del Serengeti permanente molto buona, con abbondanza di zebre e gnu, tutti i predatori e le scimmie colobus. Anche l’avifauna è particolarmente varia qui.
La migrazione passa tra circa maggio e luglio e qui si fermano prima di tentare l’attraversamento del fiume Grumeti pieno di coccodrilli.
Il Serengeti settentrionale
Circa 100 km a nord di Seronera e fino al confine con il Kenya, il territorio del Serengeti diventa più ondulato, con occasionali colline e kopjes.
È una parte del parco lontana dal principale punto di ingresso del parco, nel sud del Serengeti, e quindi riceve pochi visitatori. Più vai a nord, meno veicoli incontrerai.
La migrazione arriva in quest’area, tra agosto e ottobre, e potresti ancora osservare gli spettacolari e traumatici attraversamenti del fiume Mara.
Di particolare bellezza sono l’area remota di Lamai Wedge, tra il fiume Mara e il confine con il Kenya, che comprende la pittoresca Wogakuria Kopjie e una serie di valli e pianure ricche di selvaggina. Questa è l’unica area del parco nazionale in cui la guida fuoristrada è accettabile.
Periodo migliore per andare al Serengeti National Park
Il momento migliore per viaggiare al Serengeti dipende molto da quale parte del parco hai intenzione di visitare e da cosa vuoi fare. In linea generale, il periodo migliore è durante la stagione secca che va da giugno a ottobre. La scarsità delle piogge porta gli animali a radunarsi attorno alle pozze d’acqua e questo ne facilita la loro individuazione e osservazione.
Tuttavia, se il tuo obiettivo è la Grande migrazione, le mandrie si riuniscono nell’area sud del Serengeti da dicembre a maggio. E poi si spostano nel corridoio occidentale da maggio a luglio. Se invece vuoi osservare le mandrie durante l’attraversamento del fiume Mara, dovrai essere nel parco a luglio, agosto o novembre.
Se invece punti al birdwatching, allora il momento migliore è durante le piogge, da novembre ad aprile, perché in questi mesi le specie migratrici arrivano dal Nord Africa e dall’Europa. Considera però che durante le forti piogge, alcuni lodge sono chiusi e la quantità di zanzare è al suo apice.
Approfondimento: Quando anadare al Serengeti
Cosa fare al Serengeti
L’icona del Serengeti è ovviamente l’osservazione della Grande Migrazione degli gnu. Se questo è il tuo obiettivo, allora devi programmare attentamente il viaggio perché gli spostamenti delle mandrie dipendono molto dalle piogge e possono cambiare di anno in anno. Il mio consiglio è quello di affidarti ad una buona compagnia per i game drive. I rengers locali conoscono benissimo il parco e le abitudini degli animali e questo rende più facile gli avvistamenti. Il top è affidarsi ad un tour operator dotato di campi tentati mobili. Questo ti permetti di immergerti completamente nella savana e vivere un’autentica esperienza di safari.
I classici safari in jeep sono offerti da tutti i lodge, sia quelli all’interno del parco che quelli situati nelle aree circostanti.
I safari notturni sono vietati all’interno del Serengeti, ma molti operatori offrono la possibilità di game drive notturni nelle concessioni private del Serengeti. Questi sono l’unico modo per avvistare la spettacolare fauna notturna che popola la regione.
Oltre al safari in jeep, puoi avventurarti in un safari a piedi o a cavallo (solo se accompagnati da almeno un renger). Oppure, se vuoi sperimentare qualcosa di diverso, puoi osservare il parco dall’alto, con voli charter, o, meglio ancora, in mongolfiera.
La vista del Serengeti dalla mongolfiera è uno spettacolo indescrivibile, soprattutto durante la Grande Migrazione. La mongolfiera offre la possibilità di osservare l’effettiva immensità delle mandrie in movimento dall’alto, posizione perfetta per scattare fotografie incredibili sia della fauna che del panorama mozzafiato della riserva.
Inoltre, tra un safari e l’altro puoi anche scegliere di visitare uno o più villaggi Masai situati appena fuori dai confini del parco per entrare in contatto con la loro cultura e scoprire come realmente vivono.
Dove dormire al Serengeti National Park
Gli alloggi al Serengeti e nelle aree limitrofe sono costose. Molti campi e lodge sono di lusso, a 5 stelle. Sono spettacolari, bellissimi, con tutti i comfort immaginabili. Però sono cari. Se vuoi la totale comodità, allora devi puntare ad un lodge in muratura come il Four Seasons Safari Lodge Serengeti, oppure ad un campo tendato fisso come il Grumeti Serengeti o il Campo di Serena di Kirawira.
Però , a mio avviso, l’opzione migliore sono i campi mobili. Solo i campi mobili ti consentono di vivere un’autentica esperienza africana, immerso completamente nella natura selvaggia della Tanzania. Un buon campo mobile è il AndBeyond Serengeti Under Canvas o il Serengeti Safari Camp.
Se hai un budget limitato, allora l’unica soluzione è il campeggio pubblico del parco. Costa circa $ 30 a persona a notte. Essendo un campeggio pubblico, però, i servizi a disposizione sono limitati e dovrai avere con te tutto l’occorrente necessario per cucinare, non solo il cibo ma anche gli utensili. Inoltre gli spazi sono condivisi tra tutti i turisti, per cui se cerchi la pace, non è detto che la trovi.